Con il numero 114 la Rivista Judicaria cambia il proprio “vestito” grafico, presentandosi nelle edicole con nuovi colori, nuove impostazioni grafiche e nuove impaginazioni. Non cambiano invece i contenuti, sempre dedicati alla vita, alla cultura, alla storia e all’attualità della Judicaria.
Troverete la nuova Rivista Judicaria dalla prossima settimana nelle edicole e librerie nostri rivenditori:
– ARCO: Libreria Cazzaniga
– BAGOLINO: Associazione Pro Loco
– BEZZECCA: Cartolibreria Daniele Merli
– BORGO CHIESE (Condino): Cartolibreria Gualdi Michele
– CAVEDINE: Famiglia Cooperativa Valle di Cavedine
– DRO: Edicola Tabaccheria di Davide Trenti
– FIAVE’: Rivendita giornali e tabacchi Farina
– MADONNA DI CAMPIGLIO: Cartolibreria Feltracco
– MOLVENO: Rivendita Zanzotti
– PINZOLO: Bazar-Tabacchi Ferrari
– PONTE ARCHE: Cartolibreria Riccadonna
– RIVA DEL GARDA: Cartolibreria Voltolini
– RIVA DEL GARDA: Libreria Colibrì-Mondadori
– SAN LORENZO IN BANALE: Cartoleria Rosanna Calvetti
– SELLA GIUDICARIE (Roncone): Alimentari e Tabacchi di Ermes Bertoni
– SPIAZZO: Bar Posta
– STORO: Tabacchi Grassi
– TIONE: Cartoleria Rota
– TORBOLE: Cartolibreria Guidi
– TRENTO: Libreria Artigianelli L’Ancora
– TRENTO: Libreria Il Papiro
– VALVESTINO (Turano): Biblioteca Comunale
– VEZZANO: Edicola Sissi
– PORTE DI RENDENA (Vigo Rendena): Caffè Il Guscio

In alternativa, copie della rivista, così come delle altre nostre pubblicazioni, sono ordinabili tramite il nostro sito web alla pagina dedicata ( https://www.judicaria.it/e-shop/ ) oppure direttamente al nostro indirizzo email centrostudi@judicaria.it.

E’ già disponibile nella pagina dedicata (link QUI)la versione pdf della rivista in lingua inglese e spagnola.

 

Di seguito l’editoriale del nuovo Direttore Responsabile della rivista, Alberto Folgheraiter

Dal passato prossimo al prossimo presente

Il numero “zero” di “Judicaria” fu pubblicato nel mese di dicembre 1985. Sono passati quasi 40 anni e nei 113 numeri della rivista con la copertina verde sono transitate la storia delle comunità e le storie dei singoli, l’arte e la geografia, i volti di uomini e donne che hanno vissuto e operato nei villaggi di questo territorio, l’antica “Judicaria Summa Laganensis”. Fin dai primi numeri vi si ritrovano “firme” ancor oggi operative (da Giuliano Beltrami a Graziano Riccadonna, da Mauro Grazioli ad Adelino Amistadi) o penne affidate al cassetto del cordoglio (Mario Antolini “Musòn”, Alberto Mognaschi, Basilio Mosca, Carlo Bleggi, Pasquale Pizzini, Vito Zeni, Gianni Poletti, Angelo Franchini).
L’impostazione data dai “padri fondatori” si è mantenuta a lungo: uno sguardo al passato con incursioni nel presente. Un passato vicino, prossimo appunto, alle vicende liete e tristi che il calendario ha srotolato nell’alveo di quel fiume inarrestabile che è la vita. Tra le insenature del Chiese e le forre della Sarca, fino ai laghi di Garda e di Idro, si sono scritte le pagine intense di un diario personale e comunitario. Si sono formate e informate le generazioni dei cinquantenni di oggi. Si è tenuta accesa la lampada di un’appartenenza: la Judicaria, appunto.
Nel corso dell’estate 2023, il Consiglio di amministrazione del Centro Studi Judicaria ha chiesto la disponibilità ed affidato la direzione della rivista a chi scrive. Con un mandato ampio: il compito di ridefinire i temi e i contenuti della rivista.
Per assicurare una continuità con il lavoro fin qui fatto, abbiamo chiesto la designazione di Giuliano Beltrami (valle del Chiese) quale direttore editoriale, uomo di cultura di grande esperienza e una delle penne più brillanti del giornalismo regionale. Inoltre, per collaborare all’ideazione dei singoli numeri, sono stati chiamati a formare un collettivo redazionale: Gianni Beordo (grafica e immagini); Vincenzo Zubani (Tione); Alberta Voltolini (Val Rendena); Gabriella Maines (Giudicarie esteriori); Ezio Chini (storico dell’arte). Altri si aggiungeranno nei prossimi mesi.
Con questo numero cambiano l’impostazione della copertina e l’indice collocato nelle ultime pagine; l’impaginazione a una colonna con, a fianco, note e didascalie; l’abbandono delle “gabbie” territoriali che, negli ultimi anni, avevano portato a una rivista monografica dedicata, sia pure a rotazione, a una singola valle della Judicaria.
Non cambiano l’impegno dei singoli e la passione del gruppo redazionale per proporre ai lettori testi scritti in modo comprensibile a tutti (è stato aumentato di un punto anche il carattere a stampa). Testi rivisti e, ove necessario, riscritti; frutto di una ricerca e di un riferimento alle fonti. Restano le segnalazioni di pubblicazioni e di volumi editi nel territorio della Judicaria; la sintesi dell’attività e delle iniziative del Centro Studi.
Il cambiamento più importante è la diffusione della rivista anche con gli strumenti della tecnologia, attraverso il web, e la possibilità di una traduzione simultanea, per poter raggiungere quel popolo sconosciuto dell’emigrazione che mantiene ancora legami, più o meno convinti, con le proprie radici. A Gianni Beordo è stato affidato l’incarico di sovrintendere all’impostazione della grafica digitale.
Un nuovo corso per allargare lo sguardo oltre la Judicaria, per affrontare le sfide di un futuro che è già ieri e che si nutre delle conquiste e degli errori di un passato prossimo e del tempo a venire.

Alberto Folgheraiter