Premessa del Presidente del Centro Studi Judicaria ETS agli Atti del convegno
Era appena iniziato l’autunno del 2024. I boschi della Valle di Daone si erano già infiammati con le tinte accese del periodo, quando nel Comune di Valdaone si tenne un convegno che al centro metteva proprio il legno, materiale nobile per eccellenza. “Le venature che parlano della nostra storia”. Questo il titolo di una giornata intensa, partita a Daone, per proseguire a Praso, con intermezzo a Bersone. Insomma, un coinvolgimento completo del Comune di Valdaone, con relatori di spessore e soprattutto con relazioni di sostanza. E non lo dico per dare una bella confezione alla merce della mia bottega: il Centro Studi Judicaria, organizzatore dell’evento. Lo dico perché gli spunti emersi da quella giornata di studio (direi di formazione) sono stati di grande interesse. Per chi vorrà approfondire, questo libro è qui a testimoniarlo: basterà leggerlo. Vi si troveranno informazioni preziose sui boschi, sulla loro storia, sul bostrico (terrore degli ultimi anni dopo la tempesta Vaia, che già di suo aveva decimato le foreste di una parte della provincia), ma anche sulla sostenibilità dell’edilizia che vede protagonista il legno. Dopo le relazioni del mattino, nel pomeriggio si è cambiata musica, puntando sul legno come risultato del genio artistico. A Praso, non va mai dimenticato, da molti anni è sorta una scuola che insegna a scolpire e ad intagliare il legno. Ho usato il termine scuola non a caso. Certo, scuola sui generis: corsi che hanno permesso a molti adulti di avvicinarsi, anzi, di più, di entrare nel mondo della scultura, rendendosi protagonisti della creazione di opere di valore. Così oggi. E ieri? Ecco la relazione sui reperti lignei di Fiavé, terra delle palafitte (per scavare nella preistoria); ed ecco gli altari in legno che arricchiscono le nostre chiese. Insomma, guardare il legno dalle radici all’utilizzo finale, passando per il bosco, le costruzioni, l’artigianato e l’arte. L’importanza di un convegno sta nella qualità dei contenuti. Ma sta anche nella divulgazione di questi contenuti. Al convegno, per quanto partecipato, si presenta un pubblico non vasto. Ecco le motivazioni che stanno alla base della pubblicazione degli atti. La divulgazione della cultura è uno dei punti cardinali del Centro Studi Judicaria. Concludendo queste poche righe non posso che ringraziare Elisabetta Doniselli (preziosa collaboratrice del Centro Studi, esperta d’arte e spirito critico), i relatori (che hanno accettato la richiesta di partecipazione) e l’Amministrazione comunale di Valdaone per il suo contributo nell’organizzazione.
Giuliano Beltrami
Perché parlare di legno?
Non possiamo certo dire che non faccia parte del nostro quotidiano, del paesaggio, dell’orizzonte che ogni mattina ci si ripropone. Appartiene a questo tempo, essere trasportati da una certa velocità di pensiero, troppo spesso declinata in superficialità, abbinata poi al difetto di memoria, a quel dimenticare fatti, cose e persone, al contrario degni di riflessione e maestri irrinunciabili. Appartiene al nostro vissuto l’emozione, quel sussulto del cuore alla notizia di quanto Vaia aveva causato tra l’ottobre ed il novembre 2018, e che in diverse valli del Trentino e del Veneto è tutt’oggi testimoniato dal colore, da quelle macchie di piante morte, ancora visibili. Quanto legno è andato sprecato, marcio o infestato da insetti e parassiti? Del legname caduto non si è recuperato che il 50%. Infatti il 2022 ha visto il diffondersi del bostrico, nelle zone limitrofe a quelle già colpite. Addirittura in certe valli si va dicendo come andrà mutando la conformazione dei boschi, dato che lentamente gli abeti, i più colpiti in tale frangente, andranno forse sostituiti con latifoglie, non gradite al bostrico. Come si presenteranno in futuro i nostri boschi, le nostre montagne? Sul nostro territorio esistono siti antichissimi, dove con un sorprendente senso dell’economia, nell’utilizzo di materiali, il legno ha permesso lo sviluppo di realtà abitative quale la torbiera di Fiavé. Entrando nel Museo delle palafitte di Fiavè, si incontrano molti utilizzi talmente ingegnosi che ancor oggi ci lasciano ammirati. Ma l’applicazione umana, e la dedizione paziente sono state un motore instancabile ieri come oggi, per vivere di questo meraviglioso materiale, a contatto con esso: pensate all’abbraccio offerto dalle stube dell’abitare alpino, alle case così come ai mobili che accolgono il nostro quotidiano, dalle culle d’un tempo appositamente concepite per dondolare, fino all’estremo giaciglio di una bare; ricordate la devozione e la religiosità che hanno intagliato le preghiere nei tronchi, alle mani sapienti e all’acutezza dello sguardo che ora se ne prendono cura restaurandoli e quindi restituendoli ai fedeli e agli amanti dell’arte; e, non ultima, pensate alla passione per il legno, che da qualche decennio anima la Scuola di Praso. Da una riflessione su tale realtà, ancora nel novembre del 2023 era partita l’idea del Convegno sul legno che ha trovato poi concreti agganci col Comune di Valdaone, per lo svolgimento dello stesso nella villa De Biasi nell’autunno successivo.
Elisabetta Doniselli
Responsabile progetto e curatrice convegno
CENTRO STUDI JUDICARIA

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