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La “realtà immaginata” di Alessandro Togni.

Raffinate, oniriche, futuribili visioni a lungo perseguite, frutto di originale, costante e paziente sperimentazione in cui creatività, abilità tecnica e casualità vengono magistralmente mixate, grazie alle più recenti tecnologie, in “oggetti d’arte” di rara armonia e profonda vibrazione cromatico-emozionale, frammenti di uno stupefacente, parallelo, mondo virtuale…. Si può così definire l’ampia produzione artistica del trentino Alessandro Togni indirizzata, nel tempo, su vari filoni tematici tra cui il ritratto d’ispirazione fantascientifica, la replicazione seriale di situazioni formali e cromatiche, le simulazioni “biomeccaniche”, gli “stati d’animo animale e vegetale” fino alle recenti, affascinanti, elaborazioni astratte in cui la scelta di un bicromatismo essenziale delinea situazioni di puro lirismo emotivo. Fin dagli anni ‘70 impegnato in un percorso rigoroso, mai facile o banale, forse di difficile lettura per il grande pubblico ma denso di citazioni dotte e significativi tributi ai protagonisti della musica universale, della storia dell’arte, della letteratura, soprattutto fantascientifica, da cui fin da giovane è stato ammaliato ed ispirato, Alessandro Togni si distingue nel panorama artistico contemporaneo per una continua ricerca estetica applicata alla sfera scientifica e perseguita con tecnologie d’avanguardia. Esperto comunicatore e pubblicitario, acuto critico artistico e musicale, dotato di spiccata e delicata sensibilità poetica, Togni, dominato da una curiosità mai paga coniugata a rara, fervida immaginazione, con stupefacente abilità e raro senso della misura, si serve infatti delle proprie competenze informatiche e professionali  per l’ideazione e la rappresentazione di un mondo che, scaturito da una realtà oggettiva, si sublima in una virtualità effimera e seducente in cui umanità e tecnologia armonicamente si completano. Da sempre interessato all’astronomia, all’astronautica e, più in generale, ad ogni indagine nel settore scientifico, con profonde conoscenze matematiche e filosofiche, concepisce, affidandosi all’apparente disordine scaturito dalla casualità, piccoli microcosmi umani o vegetali virtuali che, scannerizzati ed amplificati, rimandano ad esotiche realtà o a mondi inesplorati dello spazio cosmico. Manipolando e sottoponendo a rielaborazioni e trattamenti del tutto inusuali e anticonvenzionali materiali plastici di varia provenienza, pellicole fotografiche, il classico “Domopak” o il semplice nastro adesivo, alla ricerca di una nuova entropia, l’artista trentino diviene così autore di una situazione di sperimentazione visiva, replicabile e modificabile del tempo. Fortemente convinto inoltre che le arti e la musica in particolare siano foriere di un particolare, irrinunciabile, stato di positività e benessere nei confronti della psiche umana, Togni, con le sue creazioni, vere partiture visive, induce alla riflessione ed alla meditazione aprendo gli occhi del cuore e dell’intelletto all’insondabile mistero dell’Infinito.

(Nicoletta Tamanini)


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