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Incontro di giovani artisti

Nelle Sale expo del Centro Studi Judicaria il 14 luglio del 2007, alle ore 17, è stata inaugurata la mostra di pittura dal titolo “Incontro di giovani artisti”. Il titolo dato all’evento non poteva essere più appropriato, dato che ha avuto come protagonisti soltanto dei giovani. Aurora Beozzo e Omar Larentis di Trento, Alice Valentini di Tione. Del gruppo ha fatto parte Ramì, un ragazzo marocchino che abita a Tione, dove lavora come falegname. L’iniziativa è stata inserita nelle attività culturali del Centro Studi Judicaria, in particolare nell’ambito della valorizzazione dei giovani artisti locali. Aurora Beozzo ha presentato alcune copie di fotografie realizzate con la tecnica delle matite colorate e non facendo uso della china. Alle pareti on sono mancate copie dal vero e composizioni di fiori create con colori ad olio. Alice Valentini, maestra d’arte come la sua amica Aurora, ha partecipato alla realizzazione di pannelli decorativi per l’ospedale Santa Chiara di Trento. Si è avvicinata in modo fedele alla forma di alcuni oggetti, ha saputo coglierne le sfumature coloristiche di luce e ombra, conferendo ad essi grande espressività. Il Campo del Sole, i Girasoli e i Papaveri riportavano immediatamente ai grandi della pittura mondiale. L’esordio di Larentis è avvenuto con alcune copie di quadri del periodo preraffaelita. In seguito si è cimentato con copie di alcuni falsi di Klimt, Modiglioni e Monet, apprezzati dal pubblico presente. Infine, Ramì. Colpiscono i visitatori alcuni ritratti del mondo berbero. Come mai alcuni berberi nei ritratti di Ramì, eseguiti con tecnica sanguigna? La risposta ce la fornisce lo stesso Ramì, affermando che le sue origini, per parte di mamma, sono berbere. Ha sentito quasi come un bisogno dover rappresentare sua madre pittoricamente con i costumi e gli ornamenti berberi. La produzione di volti e paesaggi, non occupa molto spazio nell’arte di Ramì. Il Corano, infatti, proibisce la rappresentazione realistica di esseri animati, per cui non è una sorpresa la preponderanza delle opere calligrafiche. La calligrafia è per gli arabi l’arte sacra per eccellenza e l’amanuense compone i suoi quadri sotto ispirazione divina. Di solito il calligrafo non segue soltanto gli insegnamenti tecnici e artistici dei manuali ma anche e soprattutto una disciplina interiore sotto la guida di un maestro. Ramì sta facendo questo percorso autodidatta. Il suo merito è ancora maggiore

 

Giovanni Assenza


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