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I QUADRI DI PIERGIORGIO ZANE                                               di Alessandro Togni

Penso sia rivelatore il fatto di chiamare le opere di PiGi Zane con il loro nome più autentico: “Quadri”! Quadri, pensati, cercati e composti con la passione di chi della pittura ha mantenuto tutti i caratteri, da chi ha saputo trovare nelle teorie del passato il respiro che ancora può suggerire squarci di beatitudine per il futuro. Il nitido chiarore di un’alba dorata affacciarsi dai declivi lividi di lilla ancora ammantati dalla notte; la meraviglia dei riflessi azzurrati del cielo sopra le increspature smeraldine dell’acqua; il cammino lento delle nuvole arricciate che attraversano vastità montane cadute nell’ombra… E’ il gioco meraviglioso della natura ad attrarre l’attenzione di questo artista così intensamente capace di osservare e riconoscere i territori della bellezza. Tutto il visibile produce nella sua memoria visiva momenti di subbuglio emozionale, tutta la densità della materia viene passata dal crogiuolo dell’anima per divenire elemento da rappresentare, da trasferire nel mondo della realtà. Ed ecco: le immagini accumulate nella mente e nel cuore, sotto l’impulso naturale, che possiedono i veri artisti, trovano la strada per divenire oggetto inserito nel mondo…Diventano “Quadri”!. PiGi Zane sa cogliere tutti i brividi del mondo, sa esprimere concentrazione nella definizione delle immagini, sa trattare il colore con il gusto “classico” dell’armonia, sa imprimere nella sua pittura la luce dell’ispirazione più autentica. Poi, nella complessità della raffigurazione figurativa, fra le opere inclini al “genere pittoresco”,  troviamo anche spregiudicate esplosioni cromatiche che traducono la volontà dell’autore di aprire ulteriori esperienze, nel tentativo di ricerca per una “visibilità dei sentimenti”.  Una sorta di percorso astrattista a cogliere suggestioni materiche, vortici di colore ed impressioni alla moda di William Turner. Quadri che abbandonato il chiarismo delle panoramiche assolate, assorbono le più profonde e sublimi caratteristiche del romanticismo. E’ il benessere della pittura…Una strategia capace di affermare sulla tela tutte le inclinazioni interiori, il diletto del movimento di creazione di un’opera che dentro tutte le pennellate conserva la folgore dell’intelligenza e della sensibilità. Piergiorgio Zane ormai l’ha scoperto e non ne vuole più fare a meno. Dipingere, fa rima con vivere…. Nella sua opera si trovano tutta l’estasi di un’artista ‘paesaggista’, le panoramiche nobili e riconoscibili delle nostre montagne, i frammenti di questo nostro mondo ancora attraversato dalla purezza e dalla semplicità. Da vedere!


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