Capitoli

Esercizi di pittura di Mattia Riccadonna

Alessandro Togni

Abbiamo accolto con un certo favore la mostra personale di Mattia Riccadonna in considerazione del fatto che l’impegno di questo giovanissimo artista andasse sostenuto e premiato. Attraverso una esposizione semplice, chiara e pur ricca di significati pittorici tradizionali, le opere, riunite sotto l’unico titolo di “ Esercizi di Pittura”, sono state presentate presso le sale expo del Centro Studi Judicaria a partire dal 25 agosto al 31 agosto. Nato a Ponte Arche nel 1986, studente al quarto anno geometri, da tempo si dedica a questa sua passione per l’arte riaffermando, con superbo vigore tecnico, fenomeni pittorici di chiara origine figurativa ma, non di meno, esprime attraverso formidabili doti interpretative anche la sua appartenenza alla terra giudicariese e rende omaggio ad autori importanti come Carlo Sartori, Gianluigi Rocca, Piero Devilli. È la sua una pittura dalle intenzioni rinascimentali. Attraverso il nitore della figurazione superiamo il limite del reale per addentrarci in una soluzione di continuità con il sovrannaturale. In talune ri/proposizioni di “genere” (inteso nel senso settecentesco di specializzazione) troviamo mute nature morte, dove l’impianto luminescente riassume i canoni della pittura fiamminga del primo ‘600; nei primissimi piani dedicati ad oggetti della tradizione contadina ecco le vibrazioni della memoria del nostro tempo passato; nelle fascinose ombre color della terra l’inquieto e ambrato spirito di Michelangelo da Caravaggio. A guardarle queste opere ci si ritrova, pur rimanendo con tutte le facoltà dentro la nostra epoca, disposti ad accogliere i grandi contenuti simbolici della classicità, a farsi governare nei sensi non più dalle inquietudini dell’espressività individuale, dalla comunicazione che sonda i significanti, ma dalla perfezione tecnica che elargisce forme e contenuti che sfiorano la sublimazione della realtà. E’ attraverso questa disposizione dello spirito che gli abitudinari meccanismi di comprensione dell’arte contemporanea si dissolvono di fronte a questa ulteriore riaffermazione della “Bella Arte”; ecco il sapore di un Neoclassicismo del terzo millennio imprigionarci, renderci dimentichi di un secolo, quello appartenuto all’Astrazione, al quale eravamo ancorati, affezionati. Opere visibili, nella loro immobilità, che non lasciano spazio alle lotte e alle esperienze, che non sono in costruzione, che non ospitano il gusto del “non finito” ma che, viceversa, sono già, ‘sono’ realtà contingenti. Catturate anch’esse dentro un mondo senza tempo che appartiene all’universo delle idee, eccole uscire dalla sensibilità di questo promettente e giovane artista, farsi spazio nella frammentarietà delle immagini di oggi, avversare il frenetico ‘zapping’ televisivo, rendere energia alla realistica più pura e donare vitalità alle soluzioni prospettiche. Gusto del dettaglio, occhio puntiglioso che penetra fin nell’essenza della materia e infine produzione dell’immagine: questa la capacità di un autore che si presenta anche attraverso la proposta di opere “fedelmente clonate”… La maniera più giusta per rendere comprensbile il titolo “Esercizi di pittura” e per ringraziare i maestri ai quali si ispira. Per parte nostra ci fa piacere vedere e riconoscere qualità come quelle di Mattia Riccadonna, collaborare affinchè anche la cultura figurativa possa ritagliarsi uno spazio nel panorama della storia e della cultura giudicariese, segnalare manifestazioni importanti e belle come questa.

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